RUOTE D’ITALIA
RUBRICA A CURA DEL SEGRETARIO GENERALE FAI, CARLOTTA CAPONI
Bentrovati!
Si è conclusa questa settimana, con il Consiglio Nazionale FAI di Milano, aperto a tutte le imprese associate, l’ultima tappa del “tour nazionale “promosso dalla nostra Federazione per la presentazione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale, siglato lo scorso 6 dicembre.
Un approccio innovativo alle relazioni sindacali, tutto “made in FAI”!
Un viaggio intenso, iniziato subito dopo le festività natalizie, che ha toccato città come Napoli, Bergamo, Udine, Venezia, Parma, Cremona, Milano, Tortona, Torino, Cuneo, Verona, Salerno, le Marche, l’Abruzzo, Ferrara, Genova e Perugia. In meno di 40 giorni, sono state organizzate numerose assemblee territoriali che hanno visto la partecipazione attiva di oltre 1.200 aziende associate.
Un ringraziamento sentito va innanzitutto alle nostre FAI territoriali, per l’impeccabile organizzazione e l’attenzione con cui hanno gestito ogni appuntamento. Un grazie anche ai nostri compagni di viaggio: i segretari nazionali di Filt-CGIL, Fit-CISL e Uiltrasporti, presenti a tre tappe significative (Venezia, Genova e Perugia), oltre che a questo Consiglio Nazionale di Milano.
Un ringraziamento particolare va al Presidente della Commissione sindacale, già Vicepresidente Vicario di FAI, Gianni Satini, e al dott. Corrado Caviglia, per il lavoro svolto in questo importante percorso.
FAI, nel suo ruolo di federazione firmataria del contratto, ha sempre creduto e investito nel dialogo con il sindacato confederale.
Fino ad oggi, le relazioni tra organizzazioni sindacali e associazioni di categoria si sono mosse su rette parallele: nella stessa direzione, ma senza mai incontrarsi davvero. Questo rinnovo rappresenta invece un cambiamento storico, basato su fiducia reciproca, coerenza, correttezza e solidità nei rapporti.
Abbiamo siglato un contratto di filiera unico nel suo genere, che interessa un milione di lavoratori, 80.000 imprese e rappresenta il 9% del PIL italiano. Il tutto in tempi ragionevoli e senza ricorrere a scioperi, nonostante si trattasse di un tavolo “affollato”, con una piattaforma rivendicativa ambiziosa e complessa.
È stato svolto un lavoro importante, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Abbiamo ammodernato un contratto che molti consideravano ormai obsoleto, revisionandone oltre il 35% dei contenuti, alla luce dei cambiamenti della società e dei bisogni attuali del settore. Non solo sul fronte economico, ma anche su quello dei diritti e delle norme.
Ora disponiamo di uno strumento moderno e solido per le relazioni industriali. Il compito che ci attende è quello di valorizzarlo al meglio, mettendo a frutto quanto realizzato.
Come sempre, FAI c’è.
Un caro saluto,
Carlotta Caponi