Da tempo sentiamo parlare della necessità di introdurre cambiamenti nel nostro modo di vivere e di produrre, mettendo al centro delle nostre scelte la tutela dell’ambiente. Tale principio trova tutti concordi e non potrebbe essere altrimenti. La Natura è un dono che, come dice anche il Santo Padre, va preservato, rispettato e curato con attenzione.
L’istanza ecologista, di per sé facile da enunciare e da condividere, presenta tuttavia risvolti complessi e offre il fianco a svariate osservazioni, sulle quali molto si sta dibattendo in questi ultimi tempi. Un aspetto in particolare credo che vada tenuto in debita considerazione: i cambiamenti promossi dalle normative comunitarie e nazionali, debbono tenere conto e saper coniugare le esigenze economico-sociali con quelle ambientali. Dimenticarsene sarebbe drammatico perché rischierebbe di innescare tensioni sociali che sconvolgerebbero la vita degli uomini e delle aziende.
Non è detto che, dietro all’entusiasmo della rivoluzione green, non possano nascondersi gli interessi di pochi gruppi di interesse che, sfruttando l’appeal che il tema suscita tra i giovani e talvolta facendo ricorso anche a paure create ad arte, provano ad esercitare pressione sull’opinione pubblica. Chi è tanto ingenuo da non contemplare questa ipotesi, dovrebbe ripensare a quello che avvenne, anni fa, con il referendum sul nucleare. Allora si cercò di mascherare e nobilitare una precisa scelta politica ed economica con l’avallo del voto popolare, indicendo un referendum pochi mesi dopo i tragici fatti di Chernobyl. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti: l’Italia spende 40 miliardi di euro l’anno per acquistare energia nucleare dai Paesi confinanti, condividendo con essi i rischi ambientali, ma senza ottenere in cambio i benefici. Complimenti! Oggi la storia sembra ripetersi ma, come si usa dire, in tragedia. Di nuovo, le scelte volte ad ottenere un ambiente più pulito, potrebbero avere vantaggi solo alcuni gruppi finanziari mentre i possibili disastri sociali ad esse conseguenti, si abbatteranno sulla popolazione e sulle imprese.