In un momento così difficile per tutte le categorie economiche e per tutte le persone va dato merito al valore dell’Associazione, soprattutto nel settore dell’autotrasporto merci. Le associazioni sono sempre state presenti e hanno sempre accompagnato nei decenni le imprese di autotrasporto, non solo per quanto riguarda le informative o gli aggiornamenti su normative e circolari, ma anche nel riportare quelle che sono le difficoltà e le istanze ai vari governi, in particolare nazionali ma anche a livello regionale e locale. Voglio dare grande merito alle associazioni e noi come FAI Emilia ci sentiamo protagonisti di questo, soprattutto considerate le grandi difficoltà di interlocuzione negli ultimi tempi con i governi in carica. Abbiamo visto che i cosiddetti corpi intermedi hanno subito una riduzione di importanza negli ultimi 10-15 anni ma il fatto che il settore autotrasporto abbia ottenuto in questo periodo difficile tante risorse economiche che compensano, se non completamente ma in buona parte i costi sostenuti soprattutto per il caro carburante e per altre voci di spesa, sia un grande merito perché in altre categorie che stanno soffrendo tantissimo le associazioni non sono riuscite nel medesimo risultato.
Forse noi autotrasportatori siamo abituati a soffrire da almeno 20 anni; credo che le risorse messe a favore della nostra categoria non abbiano eguali: parlo di almeno un miliardo di euro solo nel 2022 se ci riferiamo ai crediti di imposta del 28% sui maggiori costi (carburante e non solo quello), agli sconti dei pedaggi autostradali che sono stati ulteriormente incrementati rispetto alla dotazione iniziale, se pensiamo agli importi delle spese per le deduzioni forfettarie, ai contributi per gli investimenti, ai contributi per la formazione e ai crediti d’imposta che saranno concessi a breve per l’acquisto di AdBlue e di carburante LNG. Tutto questo contributo è notevole in un periodo difficile anche per il bilancio dello stato.
Vorrei sottolineare che le associazioni si sono spese molto per ottenere quanto più possibile e sono state in grado di ottenere importanti risultati. Si poteva fare di più come si poteva fare molto meno. Il fare associazione infatti significa anche far sentire la propria voce all’interno di un gruppo, il quale si sentirà più forte nelle varie sedi in cui dovrà far rispettare i diritti della nostra categoria. Il fatto di restare fuori da un’associazione, e criticare perché si pensa che si faccia poco, credo che sia un atteggiamento scorretto e meschino. Prima di criticare un’associazione bisogna entrarci, bisogna frequentarla con impegno e solo dopo si può criticare dall’interno e valutare se si è comportata bene oppure no. Senza conoscere le dinamiche che vi sono nei rapporti tra le associazioni e le istituzioni è troppo facile criticare e questo è un dato che sta contraddistinguendo sempre di più molti nostri colleghi che non partecipano alla vita associativa. Questo è un appello che faccio perché gradirei che le associazioni tornassero ad assumere un ruolo ancor più importante; probabilmente sono troppe e probabilmente bisognerà anche ripensare a quale associazione fare riferimento con l’intento di rafforzarla.
Nel panorama attuale credo che le principali associazioni più importanti sono e saranno sempre quelle che per storia, per capacità, per competenze, per numeri, rappresentano con maggior peso le richieste della categoria. Mi auguro che ci sia una rivalutazione in coloro che non credono nel valore associativo, un modo diverso di approcciare la rappresentanza ed eventualmente anche suggerire cambiamento all’interno della rappresentanza se questa non corrisponde ai propri desideri. C’è bisogno di avere sempre persone nuove che frequentino un’associazione con l’intento costruttivo, con la volontà di apportare dei miglioramenti per fare in modo che sia sempre più forte e in grado di rappresentare le vere nuove esigenze del nostro settore: un settore che sta cambiando velocemente e che sta assumendo sempre più importanza nel panorama economico e nell’opinione pubblica. Sarà sempre un’importanza inferiore rispetto alle nostre aspettative o rispetto al merito della categoria. Questa maggior considerazione probabilmente va ascritta anche a quanto le associazioni e tutti gli imprenditori dell’autotrasporto quotidianamente stanno facendo con sacrifici, impegno e con tanta passione. Mi auguro una rinascita del settore dell’autotrasporto se saremo in grado di stare insieme!
Leonardo Lanzi, Presidente FAI Emilia